Massaggio Connettivale

Massaggio Connettivale

La storia

Il massaggio connettivale riflessogeno, assume questa definizione essendo una tecnica che privilegia le connessioni dell’apparato neurologico. L’ideatrice di questa tecnica è stata la terapista Elizabeth Dicke. Nel 1929, i medici le diagnosticarono gravi problemi di circolazione alla gamba destra in quegli anni per la medicina ufficiale l’unica soluzione ritenuta valida era l’ amputazione.
Costretta a letto per lungo tempo soffriva di dolori nella zona lombare e notò proprio in quella zona che la pelle era ispessita ed edematosa. La Dicke iniziò a massaggiare con delle trazioni la zona colpita dall’ispessimento, proprio al livello del sacro. Trazione dopo trazione, riuscì a ridurre il dolore locale, aumentare la temperatura e con sua sorpresa noto dei benefici sulla gamba malata, che lentamente iniziava a ridare primi segni di vita. Applicando lo stesso tipo di massaggio a tutta la gamba, nell’arco di tre mesi i sintomi più gravi scomparsero e dopo un anno di trattamento la Dicke potè riprendere la sua attività di terapista, riuscendo a guarire da una patologia grave.

Da questa esperienza la Dicke iniziò uno studio approfondito sui vari tipi di trazioni, le loro azioni dirette e riflesse, esaminando determinate alterazioni della cute del dorso, arrivando cosi a teorizzare come questo tipo di massaggio potesse risolvere alcune patologie di organi profondi, collegati per riflesso, alla pelle.
Altri importanti studiosi come, Sir Henry Head ( 1861 – 1940 ) Neurologo Inglese e James Mackenzie (1853-1925) Fisiologo e Cardiologo Scozzese, scoprirono e riuscirono a classificare a livello topografico delle connessioni tra pelle, muscoli e visceri realizzando vere e proprie mappe delle zone corporee.

Per raggiungere il massimo dell’efficacia, il Massaggio Connettivale riflessogeno deve sempre iniziare dalle zone caudali del dorso. La motivazione è dovuta perché la proiezione cutanea della maggior parte degli organi parte dalle zone situate all’altezza di L1.

 




 

 

Effetti del massaggio

Le manovre di questa tecnica, provocano l’attivazione di fenomeni fisico-chimici, stimolando il metabolismo cellulare, riattivando la circolazione, provocano la distensione e la decontrazione della pelle, della muscolatura e svolgono conseguentemente una buona azione di rilassamento sull’ individuo. Sui tessuti e organi sui quali è eseguito, il massaggio provoca:

azioni meccaniche (locali), che si esplicano direttamente sulla zona trattata e azioni riflesse (generali), che si manifestano indirettamente su tutti gli apparati e organi .

EFFETTI SULLA CUTE
Sul derma ha un’azione rilassante delle fibre sensitive.
Azioni riflesse indirette di stimolazione esocrina delle ghiandole sebacee e sudoripare
Azione meccanica diretta de fibrosante e antiaderenziale del connettivo.
Azione riflessa indiretta decongestionante riducendo così gli edemi da ristagno.

EFFETTI SUL SISTEMA CIRCOLATOTIO

L’azione del massaggio sul sistema circolatorio è molto importante, grazie alle trazioni e pressioni praticate.
Azione meccanica diretta sull’apparato circolatorio con i seguenti effetti:
-aumento della temperatura cutanea locale
-aumento significativo del flusso sanguineo a livello muscolare.

EFFETTI SUL SISTEMA MUSCOLARE

Importante è l’azione del massaggio sul sistema muscolare. E’ noto, infatti, come esso agisca beneficamente sui muscoli
Svolge le seguenti azioni di migliorare l’ossigenazione, avere un effetto de-contratturante,di grande riequilibrio sul tono e l’elasticità delle fibre e di velocizzazione del circolo arterioso e venoso nei muscoli.

EFFETTI SULLE ARTICOLAZIONI

L’azione del massaggio sulle articolazioni si esplica tanto sui tessuti quanto sulla cavità articolare riducendo le formazioni e gli esiti cicatriziali intorno ai tendini, legamenti e borse sierose, donando tono, elasticità e mobilità alle articolazioni lese.

 




 

 

 

Indicazioni e controindicazioni

Questa particolare tecnica nasce per trattare svariate patologie, pertanto non esistono delle vere e proprie controindicazioni. Si sconsiglia di eseguire il massaggio in tutte le fasi acute delle affezioni e attendere la stabilizzazione della patologia. Successivamente la pratica di questa tecnica porterà a sicuri benefici. Alcuni casi di affezione acuta comunque si possono trattare e sono principalmente quelle riguardanti l’apparato muscolare (es: torcicollo, lombalgia, lombo sciatalgia).
Per quanto riguarda le indicazioni si vuole fornire una serie di campi applicativi del massaggio con le relative affezioni su cui la tecnica da buoni risultati, fermo restando il parere favorevole del medico.

IN ORTOPEDIA
Fratture sia ossee sia articolari
Obiettivo: Velocizzare il recupero funzionale muscolo scheletrico
Lussazioni
Obiettivo: Recuperare la funzione articolare
Contratture
Obiettivo: Elasticizzare le fibre muscolari e tendinee.
Periartriti
Epicondiliti
Obiettivo: riduzione dell’infiammazione

ALGIE DELLA COLONNA VERTEBRALE
Lombalgia
Lombo sciatalgia
Sindrome cervicale
Ischialgie
Brachialgie

IN ANGIOLOGIA
Disturbi del circolo arterioso:
Morbo di Raynaud
Ridotta circolazione arteriosa agli arti superiori
Morbo di Buerger-Winiwarter
Arteriopatia ostruttiva provocata da lesioni infiammatorie delle pareti delle arterie
Disturbi del circolo venoso:
Vene varicose
Ulcera varicosa della gamba

SU ORGANI INTERNI
Patologie gastro-intestinali
Gastropatia
Gastrite
Affezioni al fegato
Alla coliciste
Alle vie biliari

IN GINECOLOGIA
Amenorrea
Oligomenorrea
Polimenorrea
Dismenorrea

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