Massaggio Terapeutico

Massaggio Terapeutico

“Il massaggio è una particolare terapia fisica costituita da un complesso di manovre eseguite con le mani sui tessuti molli sui quali provoca azioni dirette ed azioni riflesse, che possono manifestarsi in loco oppure sull’ organismo in generale”

 

 




 

La pratica del massaggio terapeutico è stata in letargo nel mondo Occidentale a partire dal declino di Roma fino al XVIII secolo quando l’ Illuminismo favorì un rinnovato interesse nell’esplorare le frontiere del sapere medico. All’ inizio del XIX secolo, Per Henrik Ling ideò un modello di esercizi fisici e di massaggio che i suoi seguaci diffusero nel mondo Occidentale negli anni successivi. Questo modello influenzò profondamente la nascita e lo sviluppo della terapia fisica, e i suoi elementi di massaggio diventarono quello che oggi è conosciuto come massaggio Svedese. Questo tipo di massaggio è stato costantemente praticato nelle cliniche private e nelle stazioni termali nel corso del secolo passato, ma è stato per lungo tempo considerato una terapia di lusso, esclusiva della classe più agiata, e non è stato in genere visto come una procedura per la salute fino al graduale risorgere del massaggio terapeutico negli ultimi 30-40 anni.

La medicina tradizionale occidentale considera tre categorie principali di trattmento: farmacologico, chirurgico ed una riferita ad un medico specialista. Uno dei problemi nell’ approccio della medicina tradizionale alle problematiche di tipo muscolare è che nessuna specialità medica si focalizza principalmente sui muscoli. Un paziente con dolore o disfunzioni ai tessuti molli viene visto piu probabilmente da un neurologo o da un neurochirurgo ( specialista del sistema nervoso), da un ortopedico (specialista del tessuto osseo), o da un reumatologo (specialista delle articolazioni). A seconda delle caratteristiche del caso, tale paziente sarà sottoposto a trattamento chirurgico, farmacologico o fisioterapico.

Il massaggio terapeutico ha come scopo quello di migliorare le condizioni di salute di una persona (non affetta da patologie gravi), aumentandone l’ elasticità delle strutture muscolo- tendinee, migliorando la circolazione periferica, accelerando gli scambi metabolici a livello tissutale, migliorando il reflusso venoso, linfatico, ripristinando un buon equilibrio mio-psichico. Tutti gli scopi il massaggio terapeutico si propone di ottenere, dipendono dall’ esatta applicazione tecnica della sua manualità. Ogni manualità esercita meccanismi tali da produrre modificazioni fisiologiche rilevanti nel corpo umano, sia a livello cellulare sia a livello degli organi. Questo tipo di modificazioni fisiologiche dipendono fondamentalmente da due meccanismi:

  • azione diretta o meccanica: è quella prodotta direttamente sui tessuti molli e sugli organi sottoposti al massaggio e dovuta allo stimolo fisico imposto dalla manualità stessa.
  • azione indiretta o riflessa: le modificazioni fisiologiche che si possono ottenere dalla manualità non sono dovute direttamente allo stimolo esercitato sui tessuti, bensì alla stimolazione di particolari recettori nervosi presenti nella cute, nei muscoli e nei tendini che trasmettono lo stimolo ricevuto al sistema nervoso centrale, il quale a sua volta rimanda risposte vaso – motorie e neuro – vegetative che determinano modificazioni fisiologiche tramite quindi un meccanismo di tipo riflesso. L’ azione riflessa non provoca solamente modificazioni nel distretto corporeo sollecitato dalla manualità, ma determina una modificazione dello Status funzionale di organi anche lontani dal punto di stimolazione.

 

 




 

Principi del massaggio terapeutico

  1. L’ individuo è un organismo intero: ogni cosa è connessa e correlata. I sistemi complessi (organismo umano) sono più che la mera sonna dello loro singole parti. Un paziente con una distorsione alla caviglia adopererà di meno l’ arto teso, facendo sì che i muscoli dell’ anca e del tratto lombare si contraggano. Il conseguente squilibrio nella schiena può ripercuotersi sui muscoli del collo causando una cefalea. Il trattamento dei soli muscoli del collo non risolverà il problema.
  2. Il tessuto muscolare contratto può non lavorare. Il tessuto muscolare lavora contraendosi e quindi non può ulteriormente lavorare se è gia accorciato. Il muscolo può accorciarsi in modo attivo o passivo. Esempi di accorciamento cronico passivo sono la retrazione del bicipite del braccio quando l’ arto è mantenuto sospeso da una fasciatura per il periodo di guarigione. Un allineamento posturale scorretto comporta sempre un accorciamento passivo abituale di molti muscoli posturali. L’ accorciamento attivo è la contrazione muscolare, e può essere sia una contrazione intenzionale che è il lavoro del muscolo, sia una contrazione di difesa che rappresenta la risposta del muscolo a una minaccia quale il sovraccarico, il movimento ripetitivo o un eccessivo allungamento.
  3. I tessuti molli del corpo rispondono al tocco. Il dolore miofasciale è causato da un circuito neuromuscolare autoperpetuantesi a feedback in cui lo stimolo del tatto interferisce ripristinando una normale funzione. A seconda della tecnica scelta, l’ intervento manuale sui tessuti con disfunzione interrompe questo circuito a feedback, costringendo un qualche cambiamento nela risposta del sistema nervoso, e quindi nel funzionamento stesso del tessuto colpito.


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