Piedi piatti: cosa sono, sintomi e trattamenti

Piedi piatti: cosa sono, sintomi e trattamenti

A cura del Dr. Massimo Mapelli

piedi piatti consistono nell’appiattimento della volta longitudinale interna del piede e nella deviazione del calcagno in valgismo.



Che cosa sono i piedi piatti?

I piedi piatti sono un’alterazione morfologica del piede, caratterizzata da valgismo del retropiede (tendine d’achille verso l’esterno), pronazione dell’avampiede (il piede guarda verso l’interno). L’infossamento interno del piede provoca una rotazione interna degli assi tibiali e femorali, una tendenza al ginocchio valgo e un disassamento interno delle rotule.

piedi piatti

Volte o archi plantari

Normalmente il piede non poggia al suolo con tutta la regione plantare, ma solo con le parti corrispondenti alla grande tuberosità del calcagno e alla testa del 1° e del 4° o 5° metatarso. Tra questi tre punti di appoggio si sviluppano le volte o archi plantari: due longitudinali (interne ed esterna) e una trasversale.

Tutti i bambini hanno i piedi piatti

Alla nascita tutti i bambini hanno i piedi piatti, poiché il calcagno (retro-piede) è normalmente strutturato in valgismo. Fino all’età di 2-3 anni si tratta di un falso piede piatto dovuto all’aumento del pannicolo adiposo della pianta del piede (piede piatto lasso infantile). Entro i 7-10 anni di età, la modificazione spontanea del retropiede darà origine a una cavizzazione del piede, con i tre archi plantari ben delineati. Se per deficienze di origine costituzionale, rachitica o endocrina, le strutture legamentose della pianta del piede non si adeguano tempestivamente al rapido sviluppo scheletrico dell’adolescente, si verifica il cedimento della volta longitudinale con alterazioni dei normali rapporti articolari tra le ossa del tarso.

Il trattamento preventivo dei piedi piatti



Nel bambino ha una enorme importanza un trattamento preventivo: si associa all’impiego di plantari estero-propriocettivi, una riabilitazione motoria ossia una ginnastica che mira a stimolare i muscoli cavizzanti ossia, camminare a piedi nudi su terreni irregolari, camminare sulle punte o sui talloni e raccogliere oggetti con le dita al fine di potenziare la muscolatura intrinseca della pianta del piede. Nel bambino affetto da piede piatto, si noterà una deambulazione con le punte dei piedi in dentro sia con la scarpa sia a piedi nudi, questo rappresenta il tentativo automatico (inconscio) di correzione del piattismo.

I piedi piatti nell’adolescenza

Il piede piatto dell’adolescenza è l’esito di un piede lasso infantile trascurato o trattato insufficientemente e non riducibile. Si accusa spesso un dolore verso il V°dito, senso di tensione alla pianta del piede, con dolore al calcagno e facile stancabilità.

Fase di riducibilità e fase di irriducibilità

Possiamo distinguere una fase di riducibilità e una fase di irriducibilità. Nel primo caso si tratta di bambini che hanno superato i 2-3 anni di età, cioè che non presentano quell’aumento del pannicolo adiposo plantare che potrebbe far presumere questa patologia. La seconda fase, ormai in età avanzata, esclude qualsiasi trattamento correttivo. Gli elementi ossei dell’arcata plantare sono ormai deformati e dolenti, in questo caso si effettuerà un trattamento compensativo.

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Anatomia patologica dei piedi piatti

All’inizio si ha alterazione dei rapporti articolari per:

  • deviazione mediale e plantare dell’astragalo rispetto al calcagno;
  • abbassamento della volta longitudinale e valgismo del calcagno.



Successivamente e gradualmente si ha:

  • alterazione strutturale delle ossa del tarso, sollecitate in modo incongruo;
  • conseguente, precoce instaurazione di fenomeni artrosici.

La sintomatologia dei piedi piatti

Inizialmente è molto modesta:

  • facile stancabilità alla stazione eretta e alla deambulazione;
  • riduzione della volta longitudinale sotto carico, sporgenza dello scafoide, valgismo del calcagno;
  • assenza di dolore e conservazione della mobilità del piede.

Successivamente si hanno:

  • eventuali manifestazioni dolorose a livello del collo del piede e del mesopiede;
  • accentuazione delle singole anomalie morfologiche;
  • rigidità del piede con impossibilità a flettere o supinare il piede.

I piedi piatti e l’articolazione del ginocchio

Quando il piattismo del piede è molto marcato, anche l’articolazione del ginocchio si adatta a questa condizione, strutturandosi in valgismo (ginocchia a “x”). È comunque necessario distinguere due tipi di piede piatto: uno strutturato, l’altro adattativo. Il piede piatto strutturato (non passibile di alcuna modificazione) risulta percentualmente poco diffuso rispetto a quello adattativo. È quasi sempre il piede a fare le “spese” per un problema posturale di origine discendente, piuttosto che essere lui stesso a causare problemi posturali di carattere ascendente. Qualora il piede risulti piatto adattativo, ovvero legato a fenomeni delle catene muscolari che impongono il loro effetto proveniente dall’alto del corpo (effetto discendente), quasi sempre può venir corretto con sedute posturali. appropriate.

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Possibili conseguenze

L’iperpronazione del piede piatto determina:

  • posizionamento interno delle rotule (ginocchio valgo);
  • proiezione in avanti del bacino (antiversione);
  • aumento della lordosi lombare (iperlordosi);
  • aumento per conseguente compenso delle altre curve (ipercifosi dorsale, iperlordosi lombare e rettificazione della cervicale). Questa condizione provoca tensione in compressione su tutte le vertebre lombari, rigidità generale e rischio di contratture.
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