La mano è formata da tre regioni ossee: il carpo (formato da 8 ossa brevi su due file), il metacarpo (5 ossa lunghe a ventaglio), e le falangi (due per il pollice e tre per le altre dita).
Le problematiche legate alla mano più comuni di chi pratica sport sono:
- frattura – lussazione di Bennet
- lussazioni delle dita
- lesione del legamento collaterale ulnare del pollice
La frattura – lussazione di Bennet
La frattura – lussazione di Bennet è frequente nei pugili, a seguito di un trauma violento della mano. Si tratta di una frattura della base del primo metacarpo, la quale, dopo aver lasciato un frammento triangolare in rapporto con il trapezio (osso del carpo), si lussa dorsalmente. La diagnosi è facile se, dopo un trauma, l’atleta lamenta dolore intenso e si osserva una tumefazione alla base della mano. Il trattamento consiste in una riduzione immadiata della frattura ed apparecchio gessato per trenta giorni.
Le lussazioni delle dita
Le lussazioni delle dita delle mani sono molto frequenti nella pallavolo o pallacanestro, a seguito di un impatto violento con il pallone. Si ha una perdita di contatto tra le articolazioni interfalangee delle dita (in gergo sportivo è definita “insaccata”). La diagnosi è clinica, basata sul dolore (lussazioni di I e II grado) e su una mobilità abnorme dell’articolazione o lassità, tipica delle lussazioni gravi (III). Per quanto riguarda il trattamento: nelle lussazioni di I e II grado, passato il dolore, l’atleta può continuare gli allenamenti tramite applicazione di un bendaggio funzionale e ghiaccio al termine dello sforzo fisico. Nelle lussazioni di III grado, caratterizzate da un’importante lassità articolare, dovuta alla rottura dei legamenti, è necessaria un’immobilizzazione adeguata per tre settiamne, seguita da fisioterapia. Nei casi dubbi, specie quando il dolore persiste per più di 48 ore è utile far eseguire all’atleta una RX della mano per escludere la presenza di una frattura falangea o di un distacco osteo-cartilagineo. In questi casi il soggetto deve portare un gesso per tre settimane, ed eseguire successivamente cicli di fisioterapia.
La lesione del legamento collaterale ulnare del pollice
La lesione dell’ LCU è la patologia traumatica della mano più frequente nello sci. Essa avviene a seguito di una caduta, durante la quale la racchetta, stretta nel pugno, puntandosi sul terreno provoca una violenta sollecitazione in abduzione che tende ad allontanare il pollice dalle altre dita. Generalmente si ha una disinserzione del lCU, con o senza strappamento (avulsione) di un frammento osseo della base della falange. La diagnosi si fonda sul racconto della dinamica dell’incidente, sul dolore e sulla tumefazione di questa falange e sulla lassità articolare alle manovre dinamiche eseguite con il pollice portato in massima abduzione . Il trattamento è conservativo (immobilizzazione per quattro settimane) quando si ha una frattura senza spostamento, chirurgico quando la frattura è scomposta o la lussazione è grave.
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