La sindrome del colon irritabile è una condizione gastrointestinale funzionale con un impatto negativo importante sulla qualità di vita e la cui patofisiologia è solo parzialmente compresa.
Questa condizione interessa una percentuale tra il 5% ed il 10% della popolazione generale ed è caratterizzata da dolore addominale ricorrente e alterazioni di forma e frequenza del transito intestinale. Possono inoltre essere presenti manifestazioni extraintestinali quali mal di schiena, mal di testa, senso di fatica generalizzato, disturbi vescicali e ginecologici.
Sindrome del colon irritabile: presentazione clinica
Pur essendo una condizione molto eterogenea, è più comune nel sesso femminile nella fascia di età 20-40 anni. Si presenta più frequentemente come un dolore intermittente e ricorrente localizzato nella parte inferiore dell’addome. La caratteristica principale è inoltre quella di alterazione nella consistenza delle feci che può variare a seconda della classificazione ed inoltre presenza di gonfiore addominale specie diurno.
Patofisiologia
Il modello biopsicosociale nella sindrome del colon irritabile concettualizza un modello in cui una predisposizione genetica, eventi stressanti infantili o giovanili, fattori psicologici e infezioni gastrointestinali scatenano un alterazione del sistema nervoso enterico. Il sistema nervoso enterico controlla la motilità gastrointestinale, l’attività sensoriale, la barriera mucosa e la risposta secretoria.
Asse intestino-cervello
Oltre alle componenti psicologiche che influenzano i sintomi nella sindrome del colon irritabile, va precisato che la comunicazione tra cervello è bi-direzionale. Infatti, l’alterata sensibilità viscerale precede ed è caratteristica di sintomi centrali come fatica, alterazioni dell’umore e anomalie funzionali di regioni pre-frontali della corteccia cerebrale. Questi processi causano alterazioni nella modulazione sensoriale discendente ed a livello locale intestinale, caratterizzando la patogenesi del dolore intestinale nella sindrome del colon irritabile. Infatti, il 60% dei pazienti mostra un’aumento della sensibilità viscerale in risposta a stimoli fisiologici (normali).
Microbioma e permeabilità intestinale
Il ruolo di questi fattori è ancora in fase di studio. Tuttavia, è noto che infezioni gastrointestinali acute alterano la permeabilità della mucosa intestinale ed il microbioma. È stato infatti osservato che i pazienti con sindrome del colon irritabile mostrano un microbioma gastrointestinale alterato rispetto a soggetti sani, per cui un’infezione intestinale potrebbe rappresentare un fattore contributivo nello sviluppo di questa condizione clinica. A questo proposito non sono stati però rilevati dei fattori caratterizzanti specifici tra i vari sottotipi della sindrome del colon irritabile.
Sindrome del colon irritabile e dolore lombare
Uno studio su 38.000 partecipanti ha identificato una maggior frequenza di dolore lombare in presenza di disturbi gastrointestinali. Sebbene vi siano diversi meccanismi non ben compresi con cui spiegare l’associazione tra dolore gastrointestinale e lombare, è possibile che il dolore lombare sia dovuto alla convergenza tra fibre nervose viscerali e somatiche a livello del midollo spinale. Altri meccanismi coinvolgono alterazioni del controllo muscolare addominale ed ipersestesia (aumento della sensibilità) dovuta alle alterazioni dell’asse intestino-cervello
Manipolazione viscerale osteopatica e terapia manuale osteopatica
La manipolazione viscerale è una tecnica osteopatica che utilizza un contatto diretto con l’addome del paziente per influenzare la funzione, la mobilità e la percezione viscerale.
Riguardo all’efficacia di questa metodica nella sindrome del colon irritabile, un’importante revisione sistematica su circa 200 pazienti ha mostrato risultati preliminari di efficacia del trattamento manipolativo osteopatico viscerale per quanto riguarda sintomi come percezione soggettiva di distensione addominale, diarrea e dolore addominale.
Inoltre, uno studio incluso nella revisione sistematica su 32 pazienti con sindrome del colon irritabile refrattaria terapia farmacologica, ha rilevato un miglioramento dell’ipersensibilità alla distensione rettale, del dolore addominale e del senso di gonfiore dopo la manipolazione viscerale osteopatica. Questo miglioramento dei sintomi riportati in seguito al trattamento veniva mantenuto a distanza di un anno.
È interessante notare che invece la velocità del transito intestinale non cambiava dopo il trattamento osteopatico, segno che sintomi come dolore e gonfiore addominale potrebbero essere maggiormente legati ad un’alterazione della sensibilità viscerale piuttosto che a transito intestinale anormale.
Inoltre, una recente revisione della letteratura ha rilevato un moderato livello di evidenza per il miglioramento della costipazione con utilizzo di terapia manuale incluso manipolazione viscerale osteopatica. Il meccanismo d’azione avviene probabilmente attraverso una risposta neurofisiologica che potrebbe influenzare il sistema nervoso autonomo, la modulazione del dolore e la risposta infiammatoria, fattori implicati nella sindrome del colon irritabile.
Oltre ai numerosi e documentati benefici sulla salute fisica e mentale, l’esercizio fisico sembra ridurre la probabilità di sviluppare la sindrome del colon irritabile, come dimostrato da diversi recenti studi clinici. Infatti, sebbene siano necessari ulteriori studi l’esercizio fisico potrebbe avere un ruolo importante nella prevenzione della sindrome del colon irritabile.
A proposito di esercizio terapeutico come proposta di trattamento, un recente studio effettuato su pazienti sedentari con diagnosi di sindrome del colon irritabile ha rilevato una riduzione sia dei sintomi che valori infiammatori ematici dopo un programma di esercizi della durata di 24 settimane. Inoltre, un altro studio ha dimostrato che anche un programma di 12 settimane di esercizio fisico generale può essere sufficiente ed efficace nel migliorare sintomi fisici, livello di fatica e di benessere mentale ed emotivo.
Sebbene non vi siano evidenze definitive a tal proposito, l’esercizio e l’attività fisica sembrano nondimeno essere interventi semplici, economici ed efficaci nel migliorare i sintomi della sindrome del colon irritabile.
Conclusioni
La sindrome del colon irritabile è una condizione gastrointestinale funzionale molto frequente e con un impatto notevole sulla qualità di vita. Sebbene non vi siano evidenze definitive riguardo al trattamento, esercizio ed attività fisica sembrano avere un ruolo importante sia nella prevenzione che nel trattamento. Inoltre, la terapia manipolativa osteopatica incluso la manipolazione viscerale può essere un importante complemento per migliorare i sintomi e la qualità di vita.
Articolo di Stefano Braico, Fisioterapista, Osteopata e Running Specialist con Laurea Magistrale ed esperienza professionale ed accademica in Italia, Spagna e Regno Unito. Quando non impegnato professionalmente nella propria clinica, ama l’attività fisica incluso il running, trail running e skyrace, viaggi e lettura
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