A cura del Dr. Massimo Mapelli
Ho voluto scrivere questo articolo per informare tutti coloro che puntano a sviluppare la propria massa muscolare, o che svolgono attività fisica con l’obiettivo di migliorare la propria performance, sull’importanza del ruolo delle proteine e degli aminoacidi. C’è parecchia confusione intorno a questo argomento dovuto alla poca informazione, su quali siano i reali apporti proteici da assumere tra soggetti sedentari e tra coloro che praticano attività fisica. La conseguenza a questo, porta un uso/abuso di integratori alimentari, senza sapere però quali scegliere, a causa dell’ enorme vastità di prodotti esistenti in commercio. Sarà capitato anche a voi di entrare in un qualsiasi negozio di integratori e, trovandosi davanti a barattoli di ogni tipo, chiedere informazioni, e sentire la spiegazione sulle diverse tipologie di proteine con il solito consiglio: prendine 30g dopo l’allenamento. Niente di più sbagliato! Cercherò di fare un po’ di chiarezza sull’argomento, riportando studi scientifici effettuati nel corso degli ultimi 20 anni, con l’intento di darvi delle basi su cui riflettere e valutare un programma proteico personale.
LE PROTEINE
Le proteine sono catene complesse , costituite da molecole di aminoacidi, con potere calorico analogo a quello dei carboidrati, quantificabile in 4 kcal per ogni grammo. La digestione delle catene proteiche inizia nello stomaco, ad opera della pepsina I e della pepsina II. Le proteine vengono scisse in catene polipeptidi che, prive delle funzioni specifiche della molecola originaria. Nell’intestino tenue e nel duodeno, la digestione proteica viene proseguita dalla tripsina pancreatica che scinde i polipeptidi in oligopeptidi e dipeptidi. Sempre a livello duodenale agiscono altri enzimi, che iniziano ad ottenere la scissione di alcuni peptidi in singoli aminoacidi. La digestione proteica viene poi ultimata, nelle porzioni dell’intestino tenue più distali, rispetto al duodeno, ad opera di aminopolipeptidasi e di peptidasi, che completano la scissione delle catene peptidiche in aminoacidi, che come tali possono venire assorbiti, dalle cellule della parete intestinale. Dopo l’assorbimento, tutti gli aminoacidi vengono immessi nel circolo portale e veicolati nel fegato. Gli aminoacidi vengono utilizzati per la biosintesi di proteine tissutali; fungono da fonti di azoto, per la sintesi di sostanze non proteiche, come gli acidi nucleici; vanno incontro all’ossidazione nel ciclo di Krebs, per la produzione di energia; forniscono le strutture molecolari per la gluconeogenesi, cioè per la trasformazione degli aminoacidi in carboidrati. La biochimica e la fisiologia considerano che il fabbisogno proteico medio giornaliero, di un soggetto adulto sano, si aggiri intorno al grammo per ogni chilogrammo di peso corporeo. A questo proposito, si fa riferimento al cosiddetto bilancio azotato: si definisce bilancio azotato positivo la situazione nella quale la quantità di azoto introdotto sia superiore alla quantità di azoto eliminata, con le urine e con le feci. Un bilancio azotato positivo è tipico, ad esempio delle fasi di crescita e di riparazione tissutale. Si definisce bilancio azotato negativo la circostanza in cui la quantità di azoto assunto sia inferiore alla quantità di azoto eliminata: un bilancio di azoto negativo è tipico, ad esempio del digiuno, della mal nutrizione e di quadri patologici di varia natura, caratterizzati da catabolismo proteico. Il valore biologico, più o meno elevato di una proteina, dipende dal suo contenuto di aminoacidi essenziali e dalle proporzioni relative tra questi; una proteina completa contiene tutti gli otto aminoacidi essenziali, in proporzioni ottimali.
PROTEINE PER LA CRESCITA MUSCOLARE
La RDA consiglia 0.75 g di proteine per chili di peso corporeo, per la popolazione sedentaria, mentre non indica alcun valore addizionale per gli atleti, non curandosi di quanto sia l’intensità del loro allenamento. Medici fisiatri e dietisti ripetono come dei pappagalli che le RDA vanno bene per tutti. Per cercare di chiarire questo caos , spiegherò la scienza della nutrizione proteica nella maniera meno tecnica possibile. Analizzerò quali tipi di proteine necessitate e quanti, quali aminoacidi dovrete assumere e quanto.
Alcuni esperimenti fatti, utilizzando le tecniche radioisotopiche hanno dimostrato che oltre il 98% delle molecole del corpo umano vengono cambiate totalmente ogni anno, vi è un costante ricambio tramite nuove proteine. In sei mesi i bicipiti, il sangue, gli enzimi, anche le strutture dei geni sono tutte completamente rinnovate. Il corpo che avete oggi è completamente costituito da ciò che avete mangiato negli ultimi sei mesi. Se le proteine che assumete sono di qualità scadente, anche tutte le strutture del corpo, i muscoli, le ossa, il sangue. I denti, persino il colorito saranno di scarsa qualità. Una dieta a cappuccio e brioche produce un corpo da cappuccio-brioche. Per un rendimento ottimale bisogna assumere costituenti di qualità.
QUANTE PROTEINE
Il Dr. Gontzea ed i suoi colleghi all’Istituto di Medicina di Bucarest sono stati i primi a dimostrare che un organismo in attività consuma proteine ad una velocità maggiore. Come gli studi delle RDA, anche loro hanno misurato il bilancio dell’azoto, ma hanno aggiunto una variabile essenziale, cioè l’esercizio. Un bilancio positivo dellì’azoto significa che il corpo sta utilizzando in modo sufficiente le proteine della dieta. Un bilancio negativo significa al contrario che si ha un apporto di proteine insufficiente e quindi si sta “cannibalizzando” il muscolo e le altre strutture proteiche, per provvedere ai bisogni giornalieri. Gontzea ha somministrato ad un alto gruppo di atleti un livello maggiore di proteine, 1.5g/pro chilo/pro die (il doppio delle RDA). Fino a quando sono rimasti sedentari, il bilancio è stato positivo, ma quando hanno iniziato due allenamenti l’azoto è caduto in fase negativa in quattro giorni. Quindi anche 1.5 g erano insufficienti per adempiere all’aumento di domanda di proteine causata dell’esercizio. Alla Tufts University il Dr. William Evans ed i suoi colleghi, dell’USDA Human Nutrition Research Center, hanno dimostrato che gli uomini che svolgono regolarmente sport di resistenza, come la corsa, il ciclismo o il nuoto, richiedono molte più proteine rispetto alle dosi consigliate dall’ RDA. I loro studi mostrano che l’esercizio di resistenza aumenta i bisogni a circa 1.4g/pro chilo/pro die. Altre ricerche, che simulano il Tour de France, hanno dimostrato che se si aumenta l’intensità e la durata degli esercizi di resistenza, il bisogno proteico aumenta anch’esso. I ciclisti del Tour de France, che svolgono un allenamento giornaliero di cinque ore, richiedono oltre 1.8g/pro chilo/pro die per rimanere nel bilancio proteico.
Per quanto riguarda gli atleti di potenza e di velocità, che devono far crescere la massa magra, non vi è dubbio che un apporto proteico molto alto 3.0g, mantiene un bilancio positivo dell’azoto. Ma il controllo metabolico della crescita muscolare avviene in un processo biochimico nel fegato, che mantiene la riserva disponibile ad un livello preciso, richiesto per soddisfare la domanda corporea. Tutte le proteine in eccesso vengono semplicemente scisse in carboidrati e urea. Non è l’apporto proteico che controlla l’aumento dei muscoli, ma la domanda causata dall’esercizio intenso. Nessuno è mai aumento di un solo kg di muscoli ingerendo semplicemente proteine; si aumenta dopo un periodo di esercizio con i pesi. Il trucco è di ottimizzare l’apporto proteico individuale del proprio allenamento. Se, e solo se, si stanno compiendo dei programmi di allenamento intensi, forti o molto veloci (oltre le 3 ore giornalieri), vi è l’evidenza che apporti proteici molto alti possono portare ad una maggiore crescita muscolare. Il Dr. Frank Consolazio e si suoi colleghi alla Letterman Army Institut of Research a San Francisco, hanno somministrato a uomini sani 1.4 o 2.8 g/pro chilo/pro die di proteine in una dieta complessiva di 3600 calorie. Questi individui si sono allenati come dei dannati fino all’esaurimento 40 giorni. Quelli con l’apporto proteico più basso, che avevamo visto esser sufficiente per la maggior parte degli atleti di resistenza, hanno guadagnato 1.21 kg di massa magra, quelli con l’apporto proteico più alto hanno guadagnato 3.28 kg di massa magra. Altri studi sostengono queste affermazioni, incluso uno studio sui sollevatori rumeni. Durante tre mesi di allenamento questi atleti hanno aumentato il loro apporto proteico da 2.2 a 3.5 g/pro chilo/pro die: anche se erano già vicini al massimo del loro potenziale, fecero un ulteriore guadagno del 6% di massa muscolare e del 5% di forza. Hanno assunto proteine circa il 450% più delle RDA. Ma prima che afferriate la barretta proteica, ricordatevi che si allenavano 5 volte al giorno: se volete migliorare, l’esercizio è la chiave che crea la richiesta per una nuova struttura. Le proteine non fanno niente per stimolare la crescita, provvedono semplicemente al materiale di costruzione.
PROGRAMMA PROTEICO PERSONALE
Il Colgan Istitute ha messo a punto un metodo semplice per valutare i bisogni individuali di proteine. I criteri sono i tipi di sport, l’intensità, il numero degli allenamenti e il peso corporeo.
Gli sport della classe 1 sono quelli che richiedono prima la forza, poi la velocità e quindi la resistenza. Gli sport della classe 2 richiedono per prima la velocità, poi la forza e quindi la resistenza. Nella classe 3 vi sono sport dove domina la resistenza. I bisogni proteici per ogni classe sono mostrati in questa tabella:
ANALIZZARE IL PROPRIO APPORTO PROTEICO
E’ facile scoprire se si stanno assumendo poche proteine: la forza e la massa muscolare declinano. Ma come si fa a sapere se si stanno assumendo troppe proteine? E’ molto importante conoscerlo perché se si assumono troppe proteine che non vengono utilizzate per la struttura, mettete il vostro corpo in condizione tale da peggiorare il rendimento, infatti vengono messi a disposizione più aminoacidi del necessario. Gli aminoacidi in eccesso vengono convertiti in anidride carbonica e acqua, più una sostanza altamente tossica chiamata ammoniaca. Il corpo si protegge immediatamente trasformandola in urea, che viene espulsa tramite i reni. Se assumete troppe proteine al di sopra delle vostre capacità di smaltimento, sovraccaricherete i reni e intossicherete il vostro sangue. L’urea cronicamente elevata causa dolori alle estremità; i reni infiammati generano fastidi in sede lombare e in generale sensazione di malessere.
FONTI PROTEICHE
Come ho detto in precedenza Il valore biologico, più o meno elevato di una proteina, dipende dal suo contenuto di aminoacidi essenziali e dalle proporzioni relative tra questi. Il grado in cui gli alimenti provvedono agli aminoacidi essenziali viene solitamente misurato con il Net Protein Utilization Index (indice di utilizzo proteico netto). Il massimo lo troviamo nella lattoalbumina e nel bianco dell’uovo. Il pesce e le carni hanno punteggi intorno all’80%, seguiti dalla caseina e dalla soia con circa il 75%. Alcuni cibi vegetali hanno punteggi al di sotto del 50%. Le fonti proteiche solite per gli atleti sono le semplici bistecche e le costate. Il grande problema è che in queste fonti ci si imbatte nel grasso: una bistecca di manzo magra, ad esempio, contiene all’incirca 28 grammi di proteine per 100 grammi, ma anche 31 grammi di grasso. Una cotoletta di maiale magra possiede circa 23 grammi di proteine ogni 100g, ma possiede anche 29g di lipidi. A parte il pollo e il tacchino senza pelle, gli unici alimenti animali che forniscono una grande quantità di proteine senza grassi sono il pesce, i crostacei e il bianco d’uovo.
Il livello generalmente accettato di proteine è pari al 15-20% delle calorie giornaliere Ma quali proteine dobbiamo ingerire? Le uova sono assimilabili al 96% circa, in quanto hanno una quantità di aminoacidi essenziali disponibili estremamente bilanciati. Tutte le altre fonti di proteine vengono graduate per assimilabilità rispetto alle uova, le quali diventano con il punto di partenza per valutare le varie fonti proteiche. Il latte è l’alimento più vicino alle uova, con un tasso di assimilabilità del 60%. Seguono poi le carni, che raggiungono circa il 40%. Le verdure variano fino ad un massimo del 15%. Il rapporto di assimilabilità indica il livello di aminoacidi disponibili che sono stati definiti come essenziali. Essi vengono così chiamati perché non possono essere biosintetizzati nel corpo. Vale la pena di consumare un pasto solo se esso contiene tutti gli aminoacidi essenziali, altrimenti il contenuto proteico viene letteralmente sprecato. Variare spesso i cibi assicurerà che tutti gli aminoacidi essenziali siano presenti in un pasto.
Detto questo ci si deve chiedere : da quali fonti? Se il 15% delle vostre calorie giornaliere deriva da fonti proteiche incomplete, ciò comporterà il consumo di molte più calorie di cibi proteici rispetto a quel 15%. Se le nostre fonti di proteine sono ad esempio il latte e la carne l’unione di queste fonti incomplete tenderà ad aumentare il rapporto di assimilabilità ad un livello molto superiore di quanto si sarebbe verificato se fossero state presenti separatamente. Per i bodybuilder in allenamento pesante sono consigliabili le seguenti percentuali di fonti proteiche : grasso (15%), carboidrati (50-60%), proteine (25-30%). Gli atleti che praticano sforzi di durata dovrebbero ingerire una percentuale maggiore di carboidrati, in quanto essi costituiscono una fonte di calorie più efficace.
PROTEINE VEGETALI
Se non riuscite a sopportare il pesce tutti i giorni e non ne potete più di mangiare bianchi d’uovo, vi sono fonti vegetali. Un mito che deve cadere è che le proteine dei vegetali siano incomplete. McCance e Widdowson confermano i test al Colgan Insitute: tutte le comuni granaglie, noci, semi e legumi contengono tutti gli aminoacidi essenziali. Se si associano i cibi vegetali nella dieta, il corpo riceverà aminoacidi sufficienti per mantenere la salute.
SUPPLEMENTI PROTEICI
I supplementi proteici si presentano in varie forme: la caseina, principale proteina del latte; gli idrolizzati, costituiti sottoponendo le proteine a un bagno di enzimi digestivi, dove vengono scissi in aminoacidi semplici: dipeptidi e tripeptidi; il bianco dell’uovo (albume); la lattoalbumina (del siero del latte) ; forme libere di aminoacidi, esito della fermentazione di una base alimentare da parte di speciali batteri. Qual è la forma di supplemento proteico che funziona meglio? Il meglio, per quanto riguarda l’assorbimento, sono le idrolizzate; sono assorbiti molto più velocemente rispetto alle proteine complete. Sono assorbiti anche meglio degli aminoacidi liberi perché gli organi possiedono una speciale sistema di trasporto per i dipeptidi ed i tripeptidi che gli aminoacidi singoli non possono utilizzare. La Dr.ssa Marie e i suoi colleghi al prestigioso INSERM Reaserch Unit a Le Vesinet, in Francia, ha messo a confronto le idrolizzate con delle proteine complete e con degli aminoacidi liberi. Gli animali crescevano del 7.5% rispetto al 3% con le proteine complete e l’1% con gli aminoacidi liberi. Il metabolismo, azotato, l’aumento della massa magra, era più alta con le idrolizzate del siero del latte. Studi hanno dimostrato che i dipeptidi e i tripeptidi segnalano al fegato di produrre la somatomedina C, fattore anabolico della crescita muscolare. Quindi quando comperate dei supplementi proteici, scegliete le idrolizzate ricchi in dipeptidi e tripeptidi.
GLI AMINOACIDI
Gli aminoacidi sono gli elementi costitutivi delle proteine. Nel nostro corpo esistono oltre 200.00 molecole di proteine diverse, composte da un min imo di 20 aminoacidi per le proteine più semplici, fino a oltre 100.000 aminoacidi per le proteine più complesse.
Gli aminoacidi sono degli acidi organici, la cui struttura molecolare contiene sia un radicale aminico (NH2) sia uno carbossilico (COOH). Gli aminoacidi presenti nelle proteine vengono classificati suddividendoli in due gruppi: gli aminoacidi essenziali e quelli non essenziali. Per aminoacidi essenziali intendiamo quelli che non possono essere prodotti dal corpo oppure quelli che sono fabbricati dal corpo solo in piccole quantità, per cui il corpo deve ottenerli dal cibo. Gli aminoacidi non essenziali possono essere prodotti dal corpo in quantità sufficiente e non è quindi necessario cercare altre fonti.
La tabella seguente elenca tutti gli aminoacidi, sia quelli essenziali che non, e anche quelli che non sono presenti nelle proteine, ma vengono usati per il loro effetto stimolante sugli ormoni che regolano l’accrescimento corporeo.
Le molecole di proteine non possono essere prodotte dal corpo se non sono presenti tutti gli aminoacidi necessari. Infatti è imperativo che tutti gli aminoacidi essenziali siano presenti nel processo di sintesi per formare le proteine, prima che ognuno di loro possa entrare in azione. Ciò significa che ogni pasto deve contenere tutti gli aminoacidi essenziali in quantità sufficiente a effettuare la sintesi proteica delle proteine.
I tre aminoacidi ramificati(BCAA), leucina, isoleucina e valina, costituiscono un terzo delle proteine dei muscoli. Agli inizi degli anni ’80, alcuni studi avevano dimostrato come il corpo durante l’esercizio utilizzi molta più leucina rispetto a qualsiasi altro aminoacido. Questo rapido consumo di leucina avviene sia durante l’esercizio di resistenza che durante quello anaerobico.
Le cause possibili della perdita dei BCAA durante l’esercizio sono tre:
- Aumento dell’utilizzo dei BCAA liberi ematici
- Uso ridotto dei BCAA nella sintesi proteica muscolare
- Esaurimento delle proteine muscolari
La strategia più semplice per evitare la riduzione della massa muscolare è assicurare un apporto di aminoacidi ramificati adeguato.
QUANTI BCAA
Riporto qui di seguito una tabella a mio avviso molto interessante fatta dal Colgan Institute di San Diego dove sono presenti le richieste giornaliere stimate di aminoacidi ramificati per atleti durante un allenamento intenso.
Gli aminoacidi, come le proteine, devono essere assunti in dosi frazionate durante il giorno. La maggior parte degli atleti non riescono a digerire oltre 30g di proteine a seduta. Inoltre i BCAA assunti 1-2 ore prima di un allenamento intenso fanno risparmiare i BCAA dei muscoli e il testosterone e aumentano i livelli di quest’ultimo alla fine dell’allenamento.
COSA FANNO GLI AMINOACIDI
Circa i ¾ del nostro corpo sono composti da proteine. Queste comprendono le proteine strutturali, gli enzimi, i geni, le proteine che trasportano l’ossigeno, la proteina che serve a far contrarre i muscoli e molte altre che svolgono nel corpo umano la loro specifica funzione.
Tracciare un percorso delle proteine ingerite mentre passano attraverso il tratto gastro-intestinale, immettendosi poi nella circolazione sanguigna, fino a raggiungere il posto dove sono necessarie è al contempo interessante e istruttivo. In questa analisi è comunque saggio tenere presente l’importanza essenziale della nutrizione in generale per quanto riguarda l’intero processo. Le vitamine, i Sali minerali e altre sostanze nutritive giocano un ruolo importante nei processi del metabolismo:
- Le proteine entrano nello stomaco
- Le proteine parzialmente digerite entrano nell’intestino tenue
- Gli aminoacidi vengono trasportati attraverso le pareti intestinali
- Gli aminoacidi vengono distribuiti per tutto il corpo. Un piccolo numero di aminoacidi viene usato immediatamente, a seconda dei bisogni dei vari tessuti. Entro 10 minuti tutti gli aminoacidi vengono usati per la sintesi delle proteine oppure immagazzinati. Gli aminoacidi in eccesso vengono degradati dal fegato tramite un processo detto deaminazione e poi usati come energia oppure immagazzinati come grasso.. Gli aminoacidi vengono immagazzinati per lo più dal fegato, dai reni, dalla mucosa intestinale e dal sangue, oppure vengono immagazzinati all’interno delle cellule come proteine intracellulari. Subito dopo essere entrati nella circolazione del sangue, gli aminoacidi aumentano la loro concentrazione, ma solamente di poco, a causa della rapidità con cui vengono usati o immagazzinati. Nel corso della giornata gli aminoacidi di riserva vengono richiesti e trasportati dal sangue nei punti in cui sono necessari. In questo modo parecchi grammi di proteine possono essere trasportati ogni ora sotto forma di aminoacidi mobili. Queste sono informazione importanti per tutti i body builder dal momento che la crescita muscolare dipende dall’efficienza con cui gli aminoacidi raggiungono i tessuti, ad esempio, dipende dall’ormone che regola l’accrescimento corporeo e dall’insulina, mentre la concentrazione degli aminoacidi mobili aumenta tramite gli ormoni corticosurrenali e glucocorticoidi.
- Le proteine vengono sintetizzate. I nostri geni determinano esattamente quali proteine sono necessarie e in quale quantità. Il codice genetico viene trasferito dal DNA della cellula a un RNA messaggero attraverso un processo detto trascrizione. L’RNA porta poi il codice ai ribosomi della cellula, dove vengono prodotte le proteine. Nel ribosoma l’RNA di trasferimento trasporta gli aminoacidi durante il processo di sintesi delle proteine.
Come è possibile migliorare i processi anabolizzanti del corpo affinché la forza e le dimensioni muscolari aumentino e il grasso corporeo diminuisca?
La risposta a questa domanda si ha prendendo in considerazione due importanti ormoni: la somatotropina (ormone che stimola l’accrescimento muscolare) e l’insulina. Ecco alcune delle funzioni più importanti svolte dall’ormone che regola l’accrescimento corporeo:
- Miglioramento del trasporto di aminoacidi attraverso le membrane cellulari
- Miglioramento della sintesi delle proteine da parte dei ribosomi.
- Aumento nella formazione di RNA
- Riduzione del catabolismo di proteine e aminoacidi. Questo rende disponibile un maggior numero di aminoacidi per aumentare la sintesi delle proteine che si sta nel frattempo verificando.
- Utilizzo ridotto del glucosio come sostanza energetica. Si economizza il glucosio utilizzato come energetico. Questo provoca un aumento del glucosio nel sangue il che a sua volta stimola una maggior secrezione di insulina. L’insulina potenzia enormemente l’azione dell’ormone che regola l’accrescimento corporeo. Mentre una stimolazione eccessiva della secrezione di insulina può provocare dei seri disturbi nel metabolismo, un lieve aumento di insulina può essere molto positivo per tre importanti aspetti: l’insulina aumenta il trasporto attivo di aminoacidi nelle cellule, accelera la “traduzione” dei codici di RNA per favorire la sintesi proteica, aumenta la trascrizione di DNA nei nuclei della cellula per formare maggiori quantità di RNA, il che a sua volta favorisce ulteriormente la sintesi delle proteine.
L’insulina ha un’importanza quasi pari a quella dell’ormone che regola l’accrescimento corporeo, al fine di promuovere la crescita. Inoltre né l’ormone della crescita né l’insulina da soli provocheranno una crescita significativa; ciò potrà avvenire solo se questi due potenti ormoni agiranno insieme.
Parecchi aminoacidi sono potenti stimolatori della secrezione di ormoni per l’accrescimento corporeo. Quelli maggiormente degni di nota sono l’arginina, l’ornitina, la cisteina, il triptofano, l’istidina e la lisina.
Se il corpo non avesse alcun bisogno di tutte le proteine extra che l’insulina e l’ormone della crescita sono costrette a produrre, esse verrebbero scomposte dal fegato e riimmagazzinate oppure usate come sostanze energetiche. Gli studiosi che collaborano con la Clinica di Ricerca di Weider hanno trovato la risposta che consente di rendere efficaci al massimo dal punto di vista dell’anabolismo questi incredibili aminoacidi. E’ necessaria la presenza di alcuni agenti biochimici che li aiutino a prendere quella forma in cui possono esercitare il loro effetto stimolatorio sulla ghiandola pituitaria. L’intero processo deve avvenire quando sono presenti le vitamine essenziali, i minerali e lo sforzo ovviamente. E’ proprio lo sforzo che provoca l’esigenza dell’anabolismo. Se tutte queste sostanze nutritive, lo sforzo e gli aminoacidi sono disponibili nel momento preciso in cui l’insulina e l’ormone della crescita esercitano la loro influenza sulla sintesi delle proteine in tal caso l’intero processo risulterà scientifico.
Gli scienziati della Clinica di Ricerca di Weider hanno proposto il seguente regime giornaliero per ottimizzare la condizione anabolizzante nei muscoli e negli altri tessuti del corpo:
- Mattino. Pasto normale con aggiunta di un pack multivitaminico e proteine in polvere rafforzate con un chucchiaio di tè di aminoacidi in forma libera.
- Pranzo. Pasto normale rafforzato con due cucchiai da tè di aminoacidi in forma libera.
- Immediatamente prima dell’allenamento. Circa 1gr di arginina e ornitina e un leggero pasto rafforzato da due cucchiai da tè di aminoacidi in forma libera. Integrate con magnesio e potassio, calcio e niacinammide, catalizzatori nel processo di stimolazione degli ormoni dell’accrescimento corporeo.
- Pasto serale. Lo stesso regime del pasto del mattino.
Bibliografia
- D. Nelson, M.M. Cox, Introduzione alla Biochimica di Lehninger. Zanichelli, Terza edizione 2003
- Colgan M.,Optimum Sports Nutrition. Ed. Sporting Club Leonardo da Vinci, Milano 1996
- Heyward V.H., Fitness un approccio scientifico. Ed. Sporting Club Leonardo da Vinci, Milano 1996
- Montgomery R., Dryer R., Biochimica: aspetti medico-biologici. Ed. Edi-Ermes, Milano 1992
- Frederich C. Hatfield, Bodybuilding un approccio scientifico. Ed. Sporting Club Leonardo da Vinci, Milano 1996
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